La morte di Bhutto: un altro bel successo della guerra al terrorismo

 


PENSIERI IN-BARAZZATI

 Benazir Bhutto

Nello stesso giorno in cui l’agenzia ANSA comunica che i militari USA morti in Irak hanno raggiunto le 3.900 unità (vedi articolo sotto), in un attentato terrorista viene assassinata Benazir Bhutto in Pakistan.

L’attentato viene rivendicato immediatamente da Al Qaeda.

Verrebbe da pensare che ancora dopo 3.900 militari statunitensi persi in Irak (di più dei civili americani morti nell’attentato delle Torri Gemelle) e qualche centinaia di migliaia di morti tra militari e civili (soprattutto quest’ultimi) in Afganistan e Irak, e che ancora dopo che non sono stati presi i nemici pubblici dichiarati (Bin Laden, Mulah Omar, Al Zawahiri), verrebbe da pensare, dicevo, che Al Qaeda sia ancora in grado di fare quello che vuole!!

In compenso noi occidentali stiamo perdendo sempre più i nostri diritti fondamentali di libertà. Basta andare in qualsiasi aeroporto per rendersene conto.

Non c’è che dire: questa guerra al terrorismo la stanno vincendo i terrroristi!


Da: msn.ansa.it

2007-12-27 13:50

Iraq: 3900 Usa morti da marzo 2003

 

(ANSA) – BAGHDAD, 27 DIC – Ha raggiunto quota 3.900 il numero dei soldati americani morti in Iraq dall’inzio del conflitto, nel marzo del 2003. Questo dicembre, con 19 caduti, e’ stato fino ad ora il mese con meno vittime, ma il 2007, con 897 morti, e’ stato l’anno piu’ letale per le forze Usa dall’inzio dell’offensiva contro il regime di Saddam. Lo stimano i dati del sito Iraq Coalition Casualty Count, che precisa: la morte di 3,898 soldati e’ stata confermata dal dipartimento della Difesa USa.

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Fnte: http://msn.ansa.it/msn/news/topnews/2007-12-27_127162764.html


Falegname o macellaio?

 
Sofferente psichicamente o sofferente psichiatrizzato?
Il falegname presunto macellaio di Bassano, un altro successo della psichiatria?
 
Vedi articolo sotto [grassetto aggiunto].
 


 
Da: TGcom.it del 25 dicembre 2007
 

Tassitani,si aggrava accusa Fusaro

Dopo ritrovamento scarpe insanguinate

Si aggrava la posizione di Michele Fusaro, il falegname 41enne di Bassano del Grappa (Vicenza) presunto omicida di Iole Tassitani, la 42enne figlia del notaio di Castelfranco Veneto (Treviso) il cui corpo fatto a pezzi è stato rivenuto nella notte del 24 dicembre nel garage dell’indagato. Dopo il ritrovamento delle scarpe insanguinate dell’uomo nel suo armadietto al lavoro e la testimonianza dell’ex cognato, il cerchio si stringe.

Fusaro, che si trova in carcere a Vicenza, è guardato a vista nel timore che possa compiere un gesto disperato. Il 41enne separato e con un figlio faceva diversi lavori per sbarcare il lunario. Era operaio presso un mobilificio di Romano d’Ezzelino (Vicenza), part time presso un supermercato e venditore di pentole porta a porta. L’uomo aveva conosciuto Iole Tassitani per ragioni di lavoro. Nel computer della donna è stato trovato il numero di telefono di Fusaro. Questo spiegherebbe le ragioni per cui Iole la sera del 12 dicembre sarebbe salita sull’auto del falegname.

La donna, comunque, doveva avere capito in fretta le intenzioni del suo accompagnatore: quell’sms inviato all’amica in cui affermava di essere stata rapita non lasciava dubbi. Michele Fusaro, secondo ipotesi investigative, potrebbe avere ucciso la donna la sera stessa del rapimento. Malgrado ciò per dodici giorni ha condotto la sua vita come sempre, tra le sue varie occupazioni, il jogging, i libri di esoterismo e la cena di Natale coi compagni di lavoro.

Solo lui conosceva il mistero che si nascondeva nel suo garage.  Sua l’idea di mandare sms con una richiesta di riscatto di 800mila euro, e squilli alla famiglia spostandosi di volta in volta tra le province di Padova, Vicenza e Treviso. Nessun complice a quanto pare.

Secondo gli inquirenti il 41enne soffrirebbe di disturbi psichici e un precedente penale offusca la sua apparenza di uomo qualunque. Nel 1985 Fusaro fu coinvolto in una vicenda di ratto a scopo di libidine ma con un ruolo di ricettatore.

L’uomo era nel mirino dei carabinieri dal giorno dopo il rapimento, complici le telecamere del parcheggio dove era parcheggiata l’auto di Iole, telecamere che avevano registrato il numero di targa dell’auto di Fusaro. Il 13 dicembre l’uomo viene fermato da una pattuglia dei carabinieri per un controllo ma non emergono indizi, viene comunque segnalato al comando. Da quel momento viene pedinato senza sosta fino all’epilogo della notte della vigilia di Natale.

L’arma del delitto non è ancora stata trovata, non si sa dove e come Iole Tassitani sia stata fatta a pezzi e poi rinchiusa in tre sacchi neri della nettezza urbana, ordinatamente nascosti insieme agli abiti della donna ben ripiegati, nel garage di Michele Fusaro nella palazzina di via Carducci nella prima periferia di Bassano del Grappa. I resti di Iole Tassitani in avanzato stato di decomposizione sono stati trasferiti all’Istituto di medicina legale di Padova per l’autopsia che stabilirà con esattezza l’ora e le circostanze della morte.

Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo393655.shtml


Il più grande diritto che c’è

 

"So, the biggest right there is, is not the right to vote, is not the right to freedom of speech, or press, or religion or anything else. The biggest right there is in human rights is the right to help!"
L. RON HUBBARD


"Così, il più grande diritto che c’è non è il diritto di voto, non è il diritto alla libertà di parola o di stampa o di religione o di qualcosa d’altro. Il più grande diritto che c’è, tra i diritti dell’uomo, è il diritto di aiutare!"
L. RON HUBBARD

 

NARCONON SUD EUROPA E MEDITERRANEO
http://www.narcononsudeuropa.org/

 

Milano, 26 dicembre 2007

 

Cara amica, gentile amico,

anche quest’anno, grazie al tuo aiuto, i centri Narconon hanno mantenuto le loro promesse di vite salvate dalla droga, sia nell’ambito della riabilitazione delle tossicodipendenze e sia nella prevenzione.

Solo nell’ambito della prevenzione, nel 2007 le conferenze sono continuate e il nostro DVD è stato mostrato in più di trecento scuole ed ad oltre trentacinquimila ragazzi, gratuitamente. Nella riabilitazione dalle droghe, abbiamo aperto due nuovi centri residenziali in Iran e in Egitto e un training center, a Villafranca d’Asti, per rendere la consegna del programma Narconon ancora più standard.

Il 2008 ci propone nuove sfide che intendiamo accettare: nuovi centri Narconon aperti in Europa meridionale, i centri del continente africano e mediorientale stabilizzati, i servizi di prevenzione Narconon ancor più presenti nelle scuole di tutto il territorio di nostra competenza.

Ci impegniamo a vincere queste sfide ed a continuare per il ventisettimo anno la nostra missione, fiduciosi del fatto che non ci farai mancare il tuo sostegno.

A nome di tutto lo staff, dei volontari e degli studenti dei centri Narconon dell’Europa meridionale, dell’Africa e del Medio Oriente, ti ringrazio e ti auguro Buon Anno.

Ugo Ferrando
Presidente

 

Anche i bambini del Trentino sono in pericolo?

22 dicembre 2007

Spett.le Redazione

Per pubblicazione

COMUNICATO STAMPA

Anche i bambini del Trentino sono in pericolo?

Quali sono i rischi di una ricerca “scientifica” sulle problematiche legate all’iperattività

 

Trento, 22 dicembre 2007. Recentemente i genitori dei bambini di alcune scuole elementari Vallagarina hanno ricevuto una richiesta di consenso al trattamento dei dati sensibili nell’ambito dello studio clinico “La testa altrove” – Indagine sul Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività.

Un genitore allarmato ci ha inviato questa richiesta chiedendo l’aiuto del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani. Il nostro comitato ha raccolto nel corso degli anni centinaia di denunce e tutelato i diritti di moltissimi cittadini vittime di abusi nel settore della salute mentale. In provincia di Trento si è distinto per una campagna informativa contro gli abusi di psicofarmaci ai bambini e i test psicopatologici nelle scuole, e per il sostegno a una legge Regionale che sostiene il divieto di somministrazione di test psicopatologici nelle scuole e il consenso informato scritto dei genitori per le cure a base di psicofarmaci.

La lettera inviata ai genitori contiene delle affermazioni sconcertanti. La prima affermazione che desideriamo commentare è la seguente: “L’importanza di raccogliere in maniera organizzata tali dati trova la sua motivazione nella possibilità di programmare delle risposte adeguate sia in termini di interventi, a carattere preventivo e curativo, sia in termini di un’adeguata organizzazione dei servizi: collaborazione tra scuola, famiglia e servizio sanitario…”

Qual è il vero significato di “interventi a carattere preventivo e curativo” e “collaborazione tra scuola, famiglia e servizio sanitario”?

Invitiamo ogni cittadino a riflettere sui seguenti punti:

1) Negli ultimi due anni in Gran Bretagna la prescrizione medica di psicofarmaci ai bambini è aumentata del 9200%, mentre in Germania è aumentata del 800%. Ora sta iniziando anche in Italia. A chi conviene tutto ciò? Non certo ai bambini…

Chiedetevi: come è possibile un così vasto aumento?

2) Per convincere i genitori alla somministrazione, occorre PRIMA convincerli che i loro figli siano malati.

3) A tal fine è in atto una precisa strategia di marketing:

L’importanza di raccogliere in maniera organizzata tali dati trova la sua motivazione nella possibilità di CREARE un problema per convincere la popolazione della necessità di interventi curativi che consisteranno anche nella somministrazione di psicofarmaci ai bambini, e di organizzare nella scuola dei canali di marketing volti al procacciamento di potenziali clienti (i bambini) che verranno poi indirizzati verso cure.”

In pratica, questa indagine “scientifica” è volta a “dimostrare” che esiste un problema. Vi invito a vedere quali saranno i “risultati” di questa indagine… La scuola verrà quindi “ri-organizzata” per fare in modo che gli insegnanti non siano più degli operatori didattici ma dei promotori commerciali che segnalano i bambini ai servizi sanitari. I servizi sanitari quindi indirizzeranno il bambino verso una cura con degli psicofarmaci (Ritalin, Strattera, ecc.) noti per i loro gravi effetti collaterali tra cui il suicidio.

Tutto inizia, ed è iniziato, negli USA, in Inghilterra, in Germania e così via, con queste “innocue indagini per programmare risposte adeguate in termini di interventi, a carattere preventivo e curativo…”

Alcuni ulteriori elementi che sarebbe meglio conoscere.

Nei convegni ufficiali viene detto: “l’uso degli psicofarmaci è l’ultima risorsa”, “la cura è di tipo psicopedagogico”, “la famiglia è importante”… Ma allora perché, da quando sono stati rimessi in vendita, l’83% dei bambini diagnosticati iperattivi e con deficit di attenzione (ADHD) sono stati messi sotto psicofarmaci (Fonte: Istituto Superiore della Sanità)?

Oggi più di 17 milioni di bambini in tutto il mondo sono in “cura” psicofarmaci. Diversi enti di controllo dei farmaci hanno emanato direttive per limitare l’uso di psicofarmaci sui minori, poiché possono provocare comportamenti violenti ed anche condurre al suicidio.

In Italia, secondo uno studio dell’istituto Mario Negri, i minori sotto trattamento con psicofarmaci sono già oltre 30.000.

In trentino i bambini che assumono psicofarmaci sono 1.900. Mentre in Veneto 55.000 bambini “soffrirebbero” di disagi o turbe mentali e quindi sarebbero potenzialmente destinatari di terapie a base di psicofarmaci. Di questi ben 12.200 rischierebbero di essere etichettati come affetti da “Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività”.

Chi ci guadagna in tutte queste diagnosi?

Nella lettera inviata ai genitori della Vallagarina si dice anche: “La ricerca verrà condotta mediante la distribuzione di due questionari: uno rivolto ai genitori … uno rivolto agli insegnanti …” In pratica è un’indagine per conoscere le opinioni di genitori e insegnanti. Sono questionari soggettivi (che nonostante le nostre richieste non ci sono stati forniti) che non hanno nulla di scientifico. Del resto chiunque può dirvi che nella scienza sono sempre esclusi la soggettività, il giudizio e l’opinione personale. Quindi perché non chiamarla con il suo nome: un’indagine di mercato?

La domanda che sorge spontanea è: per vendere che cosa?

Gli psicofarmaci prescritti ai bambini hanno effetti collaterali dannosi! Il Ritalin (che appartiene alla famiglia delle anfetamine…) era stato ritirato dal mercato nel 1982 perché ritenuto tossico e dava dipendenza, mentre lo Strattera negli USA è stato messo in relazione con un altissimo numero di suicidi nei bambini. Si stima che gli antidepressivi abbiano causato 63.000 suicidi. Tra cui bambini di 5 anni. Se non fosse per i gravissimi effetti di queste sostanze non avremmo nulla da ridire, a parte lo spreco di fondi pubblici per un’indagine il cui valore scientifico è ZERO.

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma di richiedere accurate analisi mediche. Inoltre ti ricordiamo che puoi rifiutarti di dare il tuo consenso a questo “sondaggio”. Certo è possibile che questa indagine sia animata da buoni propositi e probabilmente le persone coinvolte sono in buona fede. Ma prima di dare il tuo consenso a qualcosa che potrebbe rovinare il futuro di tuo figlio, ti consigliamo di informarti scrupolosamente.

Se desideri informazioni o ritieni di aver subito danni a causa di diagnosi o trattamenti psichiatrici puoi metterti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus (www.ccdutrento.org).

Paradiso in terra – Paradise on Earth

 


Paradise on Earth

What do you postulate?

Postulate: to assume, assert or decide something is true; a prediction. For example, if you are sure you will exercise today, you postulate that you will exercise today. If you expect someone will succeed, you are postulating their success.

What do you postulate for others?

Think of someone at your work. What do you hope or postulate for him or her? Do you hope he or she will succeed? Fail? Stay out of your way? Do just a little worse than you?

When someone accidentally upsets you, what do you postulate for them? For example, while driving down the road a car cuts in front of you, scares you and makes you slam on your brakes. What do you postulate? Do you hope the driver has a rotten day? That the driver gets a speeding ticket?

When you look at strangers in a store, what do you think of them? What do you postulate? For example, when you see an overweight person, do you think, "What a lazy slob. I expect he will never be successful." Or do you think, "I hope he does well in life."

If you see a teenager covered with tattoos, what do you think? "She coordinates her tattoo colors with her shoes very nicely. She’ll go far." Or maybe you think, "What a slut! She’ll end up in jail."

What you may not know is that the postulates you have for others affect you.

In an article from November 26, 1954, L. Ron Hubbard wrote,

"Sit down at a public place where many people are passing by and simply postulate into them, above them, around them, perfection — no matter what you see. Do this person after person as they walk by you or around you, doing it quietly and to yourself."

"This is simply a demonstration of a fact that he who lives believing wrong of all his fellow men lives, himself, in hell.

"The only difference between paradise on Earth and hell on Earth is whether or not you believe your fellow man worthy of receiving your friendship and devotion." — L. Ron Hubbard

Does life seem like paradise or hell to you? If it’s a little hellish at times, do you believe your fellow human beings deserve your friendship?

Take some time today and postulate perfection for others. Decide they are wonderful and perfect, just as they are. Look at them and expect they will succeed.

Try it with the people you know as well. Make a decision that your family members will all be happy and healthy. Postulate perfection into your friends and coworkers. Just decide.

Give it a try today. Give everyone around you a gift — your postulate for their perfection.

If, as a result, life becomes more of a paradise for you, make this into a habit and you’ll live in paradise every day!
 


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A Udine madre si avventa contro i due figli: ferita anche la bimba

 


Altro successo dela psichiatria…

Citazione dal blog di Monica:


A Udine madre si avventa contro i due figli: ferita anche la bimba

Uccide il figlio di 7 anni
con decine di coltellate

 
La donna era già stata in una casa di cura. Ha strattonato il figlio Alessandro di sette anni sbattendolo contro stipiti e spigoli, poi ha afferrato un grosso coltello dal contenitore in cucina e ha infierito con decine di colpi, sfigurando il corpo del bimbo e uccidendolo. L’altra figlia di 9 anni, accorsa sentendo le grida, si è gettata per proteggere il fratello rimanendo ferita alle mani. Poi, in ginocchio davanti al figlio agonizzante e con il coltello lasciato in terra vicino al corpo, Noemi Deslizzi, 41 anni, ha atteso l’arrivo della polizia, in stato di trance. La cucina della famiglia Lodolo a Cavalicco di Tavagnacco si è trasformata nella scena più raccapricciante mai vista dagli stessi inquirenti.
La polizia e il 118 arrivati sul posto per primi soccorrono la bambina, che insieme con il padre è subito portata in ospedale: prima in pediatria, poi in ortopedia per l’intervento a una mano ferita. Niente di grave per lei, fisicamente s’intende. Noemi Deslizzi è invece sul divano, ancora in trance, tremante, occhi sbarrati, finché anche per lei, dopo le fotografie della Scientifica che le inquadra le mani insaguinate, arriva il ricovero in ospedale: psichiatria, con trattamento farmacologico, piantonata in stato d’arresto. Ma Noemi era già stata ricoverata in una casa di cura per turbe psichiche.
La scena del delitto è quella descritta – ripetuta dalla bambina con l’ausilio d’una neuropsichiatra infantile – agli agenti della Squadra mobile che interrogano la piccola. Il suo è un racconto chiaro: era scesa in cantina per recuperare gli zaini, ha sentito le grida e poi ha visto la madre colpire il fratello in cucina. La donna aveva afferrato il più grosso coltello (22 cm di lama) dal “ceppo” dopo avere strattonato il figlio spingendolo contro spigoli e stipiti. Finché ha smesso di piangere, sventrato sotto i colpi al torace e all’addome. 
 La domanda che resta è:  ma se è già stata in una casa di cura perchè non è guarita?