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Archivio mensile:marzo 2008
Denuncia di episodi di malapsichiatria nel trentino
Trento, 13 marzo 2008
Spett. le Redazione
Per pubblicazione
COMUNICATO STAMPA
Inaugurazione della mostra “PSICHIATRIA: UN VIAGGIO SENZA RITORNO”
Per colmare il vuoto di informazione sulla psichiatria e denunciare gli episodi di malapsichiatria in Trentino.
Trento. Martedì 18 marzo alle ore 10.30 presso il Palazzo della Regione verrà tenuta la cerimonia di taglio del nastro per la mostra multimediale itinerante “PSICHIATRIA: UN VIAGGIO SENZA RITORNO”. Saranno presenti parecchi consiglieri provinciali, politici, medici, psichiatri, avvocati e altre personalità che hanno confermato la loro partecipazione. La mostra è il compendio di oltre 40 anni di ricerca con inediti filmati storici e interviste ad oltre 160 persone tra medici, avvocati, pedagogisti e testimonianze di persone che hanno subito abusi psichiatrici o hanno perso dei familiari a causa dei "trattamenti" psichiatrici. Tutto ciò offre innumerevoli spunti di riflessione per legislatori, medici, sostenitori dei diritti umani e privati cittadini al fine di riportare la psichiatria entro i confini della legge, eliminandone gli abusi. L’obiettivo dichiarato è quello di informare i cittadini e specialmente di sensibilizzarli sulle violazioni dei diritti umani perpetrate in modo particolare ai danni delle categorie più deboli.
La mostra include anche una sezione che tratta dettagliatamente il tema dell’ADHD e della somministrazione di psicofarmaci ai bambini, tema molto caldo in Trentino a causa degli screening tenuti in alcune scuole della Vallagarina. Fortunatamente la Provincia di Trento si è dimostrata sensibile e desiderosa di tutelare i diritti dei minori con l’approvazione all’unanimità, da parte della IV Commissione permanente della Provincia di Trento, del Progetto di Legge n. 259 ispirato alla legge già ratificata in Piemonte che prevede, tra l’altro, il divieto di eseguire gli screening psicopatologici nelle scuole e l’obbligo del consenso informato scritto dei genitori prima della somministrazione di tali sostanze.
Ma gli abusi nel campo della salute mentale non sono solo quelli sui bambini. Che cosa si sa dell’elettroshock? Sapevate che recentemente è stata inviata una petizione al Ministero della Salute per riportare in auge l’elettroshock? Ha suscitato molto scalpore la recente intervista shock rilasciata dal dott. Cassano in cui, negando tout court la realtà dei fatti, ha promosso l’elettroshock spacciandolo come cura miracolosa. Poche persone sanno che l’elettroshock si pratica ancora a Pisa, dove opera il dott. Cassano, come pure a Brescia, Oristano, Cagliari, Bressanone e Brunico, e in varie cliniche private a Roma, Verona e Bologna. Lo sapevate che lo stesso Ugo Cerletti, inventore dell’elettroshock, durante un suo discorso alla Sorbona negli anni 50, affermò che questa “terapia” doveva essere cancellata?
Altro tema scottante è quello del TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Pensavamo che il Trentino fosse una regione privilegiata, ma gli scandalosi episodi di cui siamo venuti a conoscenza di recente ci hanno fatto ricredere. Abbiamo raccolto testimonianze di gravi abusi, di persone condotte ingiustamente in ospedale psichiatrico o sottoposte ad ASO (Accertamento Sanitario Obbligatorio) senza le necessarie cautele. La cosa sconcertante è la mancanza di informazioni e di conoscenza specifica da parte delle varie strutture pubbliche che dovrebbero essere preposte a gestire questi casi. Nel frattempo si continuano a perpetrare abusi e violazioni delle libertà fondamentali sancite dalla costituzione nell’indifferenza generale e passando tra le maglie di strutture pubbliche inconsapevoli dei danni psichiatrici potenziali, e purtroppo anche reali, di questo strumento che dovrebbe essere un’extrema ratio come affermato dal Procuratore della Repubblica di Verona dott. Papalia in un recente convegno. La natura del TSO dovrebbe essere quella di un provvedimento sanitario di carattere eccezionale, che limita la libertà personale di chi vi è soggetto per tutelare la persona stessa. Ma è veramente così? In questa mostra avremo la possibilità informare correttamente e in modo approfondito i cittadini, in particolar modo i rappresentanti delle strutture pubbliche, i legislatori e la stampa su questo tema delicato.
Il video introduttivo della mostra dice: “Pensi che la psichiatria non abbia nulla a che fare con te? Ripensaci.” La psichiatria ha ormai un immenso potere e si è inserita in tutti i gangli del potere e della società. Solo se diveniamo vittime di abusi psichiatrici e solo quando colpiti direttamente ci rendiamo conto del pericolo, ma a quel punto potrebbe essere troppo tardi. Le informazioni ottenibili visitando la mostra non sono attualmente disponibili da nessun’altra parte, se non compiendo una lunga e faticosa ricerca.
Paolo Roat
Coordinatore Regionale
CCDU ONLUS Sezione di Trento
www.ccdutrento.org – ccdutrento@tiscali.it
Sito nazionale: www.ccdu.org
Medico omicida/suicida: altro successo della psichiatria?
Da: TGcom.it
10 marzo 2008
Taranto, uccise madre e due bambine
Marito: "sono stato io", poi si suicida
Anna Maria Fanelli, 44 anni, e le sue figlie di 11 e 14 anni sono state assassinate a martellate in casa a Taranto. Il marito, Enrico Brandimarte, 48 anni, chirurgo all’ospedale cittadino "SS. Annunziata", ha telefonato ai colleghi dicendo di aver ucciso moglie e figlie, poi si è tolto la vita recidendosi l’arteria femorale. A nulla sono valsi i soccorsi e un intervento chirurgico per salvarlo. L’uomo soffriva di depressione.
[…]
Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo404336.shtml
Sei forte abbastanza da ammettere di esserti sbagliato? – Are You Strong Enough to Be Wrong?
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Gli antidepressivi? Sono inutili Meglio una chiacchiera del Prozac
"Meglio una chiacchiera del Prozac"
Farmaco che a metà degli anni Novanta ha sconvolto l’Europa e rivoluzionato il campo della terapia antidepressiva…
03-03-2008 – Fonte: La Repubblica.it
E’ il farmaco che a metà degli anni Novanta ha sconvolto l’Europa e rivoluzionato il campo della terapia antidepressiva, una pasticca cui sono stati dedicati libri, canzoni, film, persino il nome di un gruppo punk.
E’ il Prozac, ovvero Fluoxetina cloridrato, comunemente detto Fluoxetina, e secondo un recente studio inglese la sua efficacia curativa sarebbe quasi completamente nulla. Stando a una ricerca dell’equipe del professor Irving Kirsch dell’Università di Hull, pubblicata sulla rivista on line "Public Library of Science (PLoS) Medicine", la pasticca usata in tutto il mondo per curare depressione, disturbi ossessivi-compulsivi, bulimia nervosa e attacchi di panico avrebbe nella maggior parte dei casi un mero effetto placebo.
Lo studio, ha precisato Kirsch, è stato presentato alla FDA (l’ente americano per il controllo sui farmaci) e sarà sottoposto anche alle autorità regolatorie europee. Gli antidepressivi come Prozac and Seroxat, stando alla ricerca, indurrebbero miglioramenti minimi rispetto al placebo, valutabili in due punti sulla scala Hamilton della depressione, che si compone in tutto di 51 punti. Questo è stato sufficiente perché le molecole in questione ottenessero l’autorizzazione alla commercializzazione, ma, sottolinea la rivista, in Gran Bretagna non sarebbe dovuto bastare. L’Istituto nazionale per l’eccellenza clinica (Nice) stabilisce che sono necessari tre punti sulla scala Hamilton per stabilire una differenza clinica significativa.
"Stando ai risultati – ha osservato il professor Kirsch – non sembrano esserci grandi motivi per prescrivere gli antidepressivi se non alle persone affette da depressione grave, qualora le terapie alternative non abbiano prodotto effetti. Questo studio solleva gravi interrogativi sul modo in cui vengono concesse le autorizzazioni per i farmaci e sulla divulgazione dei dati della sperimentazione".
Secondo il dottor Salvatore Di Salvo, psichiatra e presidente dell’Associazione per la ricerca contro la depressione, l’effetto farmacologico del Prozac è però innegabile: "Io lavoro con pazienti affetti da patologie gravi ogni giorno e credo che i farmaci antidepressivi debbano essere somministrati limitatamente ai casi che rispondono ai criteri diagnostici del DSM quarto, ovvero il manuale diagnostico di riferimento degli psichiatri americani. Al di là di questi casi un antidepressivo come il Prozac è fuori luogo, bisogna tentare strade alternative. Ma non possiamo negare la loro efficacia".
Secondo Di Salvo, gli antidepressivi non possono essere usati come farmaci di terapia preventiva. "Sarebbe un po’ come dire che appena uno ha un po’ di febbre prende subito l’antibiotico. E’ importante prima diagnosticare la malattia". E, a proposito del famoso effetto placebo: "Anche questo fa parte della loro proprietà curativa, perché si parla di psiche, di cervello. Di un organo composto da circa cento miliardi di cellule e dal funzionamento estremamente complesso".
Lo studio inglese mette sotto accusa le multinazionali farmaceutiche, accusate, scrive il giornale, di aver manipolato i dati clinici. La popolarità degli antidepressivi, introdotti negli Usa alla fine degli anni ottanta e in Europa nel 1996, è schizzata alle stelle, scrive il quotidiano Independent, dopo le campagne in cui le industrie farmaceutiche assicuravano che si trattava di prodotti sicuri e con minori effetti collaterali rispetto ai vecchi antidepressivi triciclici. Il libro del 1994 "Listening to Prozac" (Ascoltare il Prozac), in cui si affermava che chi soffriva di "scarsa gioia di vivere" poteva curarsi con un farmaco che "ravviva l’umore", è diventato un best seller. La stessa comunità scientifica italiana continua a guardare con fiducia all’utilizzo di queste sostanze, che aumentano il tasso di serotonina nell’organismo e ridanno vita all’umore. Anche nei casi meno gravi, di cosiddetta "predisposizione alla depressione".
"Al di là delle strumentalizzazioni spiega il dottor Francesco Cro, psichiatra e dirigente medico del Servizio diagnosi e cura di Viterbo, – l’efficacia degli antidepressivi è comunque innegabile. L’utilizzo di questi farmaci ha fatto diminuire drasticamente il numero di suicidi negli ultimi 15 anni, e ci sono dati statistici che lo confermano". Questi antidepressivi sono noti come inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs); il più diffuso, prodotto dalla Eli Lilly, era il farmaco più venduto del mondo, prima di essere soppiantato dal Viagra. Lo studio, condotto su sei dei più noti antidepressivi, tra cui Prozac, Seroxat, prodotto dalla GlaxoSmithKline, ed Efexor, della Wyeth, mostra che sono efficaci solo su una parte minima dei depressi più gravi.
Dunque quale cura per chi è lievemente depresso? Per chi ancora, cioè, non ha varcato la terribile soglia di non ritorno che ti costringe a letto atterrito anche solo dall’idea di respirare? Il dottor Giuseppe Dell’Acqua, già allievo di Franco Basaglia e direttore del Dipartimento di Salute mentale di Trieste, spiega che la cosa migliore è "ascoltare il paziente, stargli vicino. La cura farmacologica è l’extrema ratio di un lavoro complesso e delicato, che lo psichiatra deve saper fare prima come essere umano che come medico. L’efficacia degli psicofarmaci è nulla, senza un accurato lavoro di assistenza al paziente. Credo che sia questo il senso profondo della ricerca effettuata in Gran Bretagna e credo che, più della serotonina e dell’illusione del Placebo, siano le affinità emotive tra medico e paziente a poter guarire davvero una persona".
SARA FICOCELLI
PSICHIATRIA: ALTRO VIAGGIO SENZA RITORNO
Citazione
PSICHIATRIA: UN VIAGGIO SENZA RITORNO
Passato e presente degli errori ed orrori psichiatriciTrento, Palazzo della Regione, Sala di Rappresentanza,
18 – 21 e 25 – 28 marzo 2008 dalle ore 9 alle ore 20.Cerimonia di inaugurazione il giorno 18 marzo alle ore 10.30 presso il Palazzo della Regione.
Questa mostra itinerante ha già fatto tappa con notevole successo in diverse città italiane e proseguirà dopo Trento in altre città quali Milano, Verona, Roma, Novara, ecc… La mostra è il compendio di oltre 40 anni di ricerca con inediti filmati storici e interviste ad oltre 160 persone tra medici, avvocati, pedagogisti e testimonianze di persone che hanno subito abusi psichiatrici o hanno perso dei familiari a causa dei "trattamenti" psichiatrici. Tutto ciò offre innumerevoli spunti di riflessione per legislatori, medici, sostenitori dei diritti umani e privati cittadini al fine di riportare la psichiatria entro i confini della legge, eliminandone gli abusi. L’obiettivo dichiarato è quello di informare i cittadini e specialmente di sensibilizzarli sulle violazioni dei diritti umani perpetrate in modo particolare ai danni delle categorie più deboli.La mostra include anche una sezione che tratta dettagliatamente il tema dell’ADHD e della somministrazione di psicofarmaci ai bambini, tema molto caldo in Trentino a causa degli screening tenuti in alcune scuole della Vallagarina. Ma forse non si sa che questi screening si diffondono a macchia di leopardo anche in altre zone d’Italia e proseguono, sostenuti attivamente da vari centri di neuropsichiatria infantile particolarmente attivi, come ad esempio nelle vicine scuole di Bosco Chiesanuova e nella provincia di Belluno.
E che dire dell’elettroshock? Recentemente è stata inviata una petizione al Ministero della Salute per riportare in auge l’elettroshock. E ha suscitato molto scalpore la recente intervista shock rilasciata dal dott. Cassano in cui, negando tout court la realtà dei fatti, ha promosso l’elettroshock spacciandolo come cura miracolosa. Poche persone sanno che l’elettroshock si pratica ancora a Pisa, dove lavora il dott. Cassano, come pure a Brescia, Oristano, Cagliari, Bressanone e Brunico, e in varie cliniche private a Roma, Verona e Bologna. La mostra include una sezione anche su questo tema. Lo sapevate che lo stesso Ugo Cerletti, inventore dell’elettroshock, durante un suo discorso alla Sorbona negli anni 50, affermò che questa “terapia” doveva essere cancellata?
Altro tema scottante è quello del TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Pur essendo una regione privilegiata, anche in Trentino abbiamo raccolto testimonianze di persone che hanno ricevuto gravi abusi e sono state condotte ingiustamente in un ospedale psichiatrico. La natura del TSO dovrebbe essere quella di un provvedimento sanitario di carattere eccezionale, che limita la libertà personale di chi vi è soggetto. Ma è veramente così? Le storie di abuso che abbiamo raccolto indicano una realtà differente.
Il video introduttivo della mostra dice: “Pensi che la psichiatria non abbia nulla a che fare con te? Ripensaci.” La psichiatria ha ormai un immenso potere e si è inserita in tutti i gangli del potere e della società. Solo se diveniamo vittime di abusi psichiatrici e solo quando colpiti direttamente ci rendiamo conto del pericolo, ma a quel punto potrebbe essere troppo tardi. Le informazioni ottenibili visitando la mostra non sono attualmente disponibili da nessun’altra parte, se non compiendo una lunga e faticosa ricerca.
Paolo RoatCoordinatore Regionale
CCDU ONLUS Sezione di Trento
http://www.ccdutrento.org/ – ccdutrento@tiscali.it
Sito nazionale: http://www.ccdu.org/
Per stampare e distribuire il volantino della mostra fai click qui.
Per stampare e affiggere la locandina della mostra fai click qui.
Psichiatria: un viaggio senza ritorno
CASTRAZIONE CHIMICA: per Veltroni la pedofilia non è un crimine, ma una malattia
PENSIERI IN-BARAZZATI
Certo, non chiamiamola "castrazione chimica", non è politically correct!
E’ molto meglio chiamarla: terapia farmacologica della pedofilia. Questo dice Veltroni. Ne consegue che per Veltroni la pedofilia non è un crimine, ma una malattia. Ma quante idiozie siamo ancora disposti ad accettare dai politici? Da: AGI news on PEDOFILIA: VELTRONI, PREVENIRE E PUNIRE […] Dal palco del Teatro del Pavone di Perugia, il candidato premier del Pd torna poi a spiegare che "la castrazione chimica e’ un’espressione orripilante". Certo, "sono convinto che la cura dei pedofili sia sicuramente migliore rispetto alla detenzione" ma, scandisce, "quando le terapie farmacologiche sortiscono effetti, cioè consentano di mutare il comportamento sessuale". […] Fonte: http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200802291342-pol-rom1079-art.html _______________ | ||
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