Approvato testo di legge contro test ADHD

 

Torino, 29 giugno 2007

                        Redazione Cronaca

COMUNICATO STAMPA

Licenziato in commissione sanità della regione
piemonte il testo di legge contro l’uso dei test adhd
nelle scuole e l’uso indiscriminato di psicofarmaci
sui bambini

Oggi la Commissione quarta della consiglio regionale
del Piemonte ha approvato all’unanimità il progetto di
legge n.405 "Norme in materia di uso di sostanze
psicotrope su bambini ed adolescenti" i cui primi
firmatari sono il Presidente del Consiglio Regionale
Davide Gariglio (Margherita) e il Consigliere
Regionale Gianluca Vignale (AN).

Il testo, che prevede un consenso informato molto
stretto e soprattutto il divieto della
somministrazione dei test psicopatologici sui bambini
nelle scuole, risponde alle richieste avanzate nella
campagna "Perché Non Accada" e condivise ormai da
moltissimi cittadini italiani.

La Proposta di Legge ha fatto quindi un importante
passo avanti e si avvia ora ad essere sottoposta al
voto di aula del Consiglio Regionale del Piemonte, per
la sua approvazione definitiva.

"Una politica che si avvicina alle esigenze ed alle
richieste dei cittadini, con una forte attenzione su
un tema sociale così importante e delicato, non può
che ricevere il plauso di noi tutti", ha dichiarato il
Dott. Roberto Cestari, Presidente nazionale del
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, l’ente
promotore del progetto di legge.
"La presa di posizione della Commissione Sanità, che
ci auguriamo venga seguita dal Consiglio, rappresenta
un grande segno di civiltà e dimostra che nel nostro
paese esiste ancora il senso della famiglia come luogo
dove ascoltare e confrontarsi per risolvere le
difficoltà del vivere, piuttosto che relegare tale
compito ad una pillola anfetaminica oppure a test
psicopatologica privi di valenza scientifica" conclude
il dott. Cestari .

Ufficio Stampa
Dott.ssa Maria Elena Testa
CCDU Onlus
Coordinamento Regione Piemonte
Tel. :     011 – 245.88.47
Mobile: 333 – 97.66.437
          380 – 72.80.368
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Sito internet:   www.ccdu.org
                www.perchenonaccada.org

 

Beppe Grillo: Effetti collaterali

 
Video del CCDU pubblicato su YouTube e ripreso anche dal Bog di Beppe Grilo:
 
 
 
 
Effetti collaterali
 
Il vostro bambino è vivace? Non sta seduto a tavola e qualche volta disturba la maestra durante le lezioni? Non dorme?
E’, con tutta probabilità, un bambino iperattivo, malato di ADHD, Attention Deficit Hyperactive Disorder.
[…]
 

Dico No Alla Droga!

 

Monday, June 25, 2007

26 GIUGNO GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LE DROGHE INDETTA DALL’ONU DICO NO ALLA DROGA RISPONDE ALL’APPELLO CON UNA SERIE DI INZIATIVE

Milano – DICO NO ALLA DROGA , campagna coordinata dalla Chiesa di Scientology, nota nel mondo dello sport e dello spettacolo col motto-citazione di L. Ron Hubbard:
"Le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono, comunque, l’unica ragione di vivere", è più che mai in piena attività per rispondere all’appelo dell’ONU in occasione della giornata internazionale della lotta alla droga. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1987 decise di commemorare il 26 giugno come la Giornata Internazionale Contro l’Abuso ed il Traffico di Droga, "Esprimendo la determinazione per rafforzare le azioni e, coordinandosi a livello nazionale, regionale e locale, verso la meta di una società mondiale libera dall’abuso di droga".

I Volontari di
DICO NO ALLA DROGA della sede Milanese, hanno organizzato una serie di iniziative che rispondono a varie richieste, come quello di un ambiente più sicuro in cui vivere, con diverse città che hanno aderito ad una giornata nel nome della sicurezza, scendeno nelle strade domenica 24 per prendersi cura delle zone a rischio-siringhe, infatti a Milano, Bergamo e Como, in contemporanea, parecchi volontari hanno setacciato le zone più a rischio della città coinvolgendo diversi cittadini. Ma le iniziative continuano nel nome della prevenzione e corretta informazione.

Nel mondo dello sport, il Team di Kart che porta il nome di
DICO NO ALLA DROGA , ha gareggiato in notturna sabato 23 sulla pista che vedrà la finale mondiale di quest’anno, Team capeggiato dal giovanissimo Niccolò Baroni ( foto) che ad ogni gara trasmette il messaggio di vita della campagna di prevenzione che sostiene già da qualche anno.

Ultimi, non per importanza,
DICO NO ALLA DROGA CALCIO, la squadra che ha recentemente vinto la COPPA FAIR PLAY del Torneo San Siro 2000, dedicando questa vittoria per commemorae la giornata internazionale contro la droga, si unisce al resto dei volontari in un unico coro per chiedere a tutti di sottoscrivere l’ ALBO d’ONORE online che è stato sottoscritto da diversi campioni del mondo dello sport oltre che personaggi del mondo dello spettacolo, ultimissimi sono stati i componenti della selezione del Milan che con loro hanno appena disputato il trofeo San Siro 2000 (foto).

diconoalladroga@gmail.com

posted by Annalisa at 9:09 AM  

 

Fonte: http://scientology-italia-prevenzionedroga.blogspot.com/

No Fear – Nessuna Paura


 


No Fear

If you were afraid of nothing, what goals would you set?

Fear stops success. For example, a man who wants to get married, but is afraid of women, will probably not get married. His fear stops him from reaching his goal.

If you want to run a business, you will fail if you are afraid of making big decisions. If you want to be a doctor, you cannot be afraid of sick people. If you want to succeed as an athlete, you cannot be afraid of hard, painful practice.

Fear of anything can ruin your success: fear of rejection, fear of being excluded, fear of paperwork, fear of speaking to groups, fear of anger, fear of stating the truth, fear of asking for money, fear of responsibility, fear of being attacked, fear of looking stupid, fear of pain, fear of displeasing someone and more.

With no fear in your life, what could you accomplish?

The Only Way to Remove a Fear Is to Face the Fear


"Definition: Fear is a state of imperception*; fear is an unwillingness to confront." — L. Ron Hubbard
(imperception = not perceiving; no awareness)

When something scares you, you cannot perceive it very well. Your awareness is reduced. You do not look at it.

To dissolve a fear, you must face it, confront it, experience it, perceive it, look it in the eye. Until you do this, the fear persists.

If you let a fear control you, you will avoid it, ignore it, alter it or run away from it.

For example, Bob is terrified that his son is homosexual. Bob’s friend comes up to him and says, "So Bob, I hear your son is gay. Is that true?"

Bob has five options:

Avoid it: "My son? Oh, he’s moving to New York."

Ignore it: "So how are your kids doing?"

Alter it: "No, he just dresses well."

Run away from it: "Oops! Look at the time! I’ve got to go. Bye."

Face it: "Yes, my son is gay."

Only the last option dissolves Bob’s fear. It makes Bob happier than the other options. He can also be more successful as a father.

What scares you? Which of these five options do you use to deal with it?

Afraid to Offend

Nancy is afraid of offending people. Because of her fear, she cannot reach her goal to be a manager. Instead, she is stuck in a low-paying, boring, computer typing job.

Sometimes, Nancy ignores conflicts. For example, a worker in the next cubicle plays loud music. Nancy gets some earplugs.

Sometimes Nancy alters the problem. For example, Nancy returns to her desk to see a co-worker looking in her drawers. The co-worker says, "I’m looking for a pen." Nancy later notices $20 is missing. She alters what she knows has happened and says, "I must have left the cash at home."

So Nancy decides to change her life and face her fears. She walks over to the next cubicle, looks directly at the worker and says, "Please turn down the music." The worker is stunned and turns off the radio. Nancy then goes to the other co-worker and says, "I’m missing $20 that was in my desk before you went through it. Do you have it?" The co-worker says, "Oh, yes, I meant to ask, can I could borrow it?" Nancy says, "Sorry, I need it today" and gets her $20 back.

Nancy feels great! She decides to go face her boss and ask for the management training she has always wanted.

You can do the same with any of your own fears. You might think facing a fear will make the situation worse. You might think that facing the fear might even kill you.

But is living as a coward really a life?

Recommendation

Write down one of your fears. Go try to confront it. Continue until you face it completely.

Each time you face a fear, it gets easier. If you continue to confront the source fear, the feeling eventually disappears.

When you look fear in the face, you gain strength, courage and confidence.

Confronting your fears not only helps you succeed, it makes you happier.

"To be happy, one only must be able to confront, which is to say, experience those things that are." — L. Ron Hubbard

 


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L’invenzione di una “malattia mentale”

 

PSICHIATRIA: CREAZIONE E SVILUPPO DI UNA "MALATTIA MENTALE"

La "dipendenza da Internet e dai videogames"

 

La "dipendenza da Internet e dai videogames" sarà una possibile new entry nella prossima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), il che equivale ad una nuova malattia mentale.

 

L’Associazione Medica Americana (AMA) ne sta discutendo la validità, secondo il rapporto presentato è dipendente chi usa i video giochi per più di due ore al giorno.

 

Ma anche questa "sindrome" è controversa, come riporta un articolo su "The Observer", o il rapporto stesso nel quale si  parla dei potenziali benefici per alcuni aspetti dell’assistenza sanitaria riabilitativa. Ma del resto la maggior parte delle "malattie" coniate dalla psichiatria non ha riscontri oggettivi.

 

Il Dottor Bruce Levine, autore di Commonsense Rebellion: "Ricordiamo che non è stato trovato nessun marcatore biochimico, neurologico o genetico per il Disturbo da Deficit di Attenzione, il disturbo oppositivo provocatorio, la depressione, la schizofrenia, l’ansia, l’abuso compulsivo di droghe e alcol, l’obesità, il gioco d’azzardo o qualsiasi altra malattia mentale, disagio o disturbo".

 

Nel rapporto presentato, nella sezione Effetti Psicosociali si legge:  "…nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali IV, il termine dipendenza da Internet è stato usato per descrivere il fenomeno di eccessivo uso di Internet e videogioco, o il tempo eccessivo speso usando questi mezzi di comunicazione. Questo termine sembra essere stato coniato negli anni 90′ quando i ricercatori tentavano di descrivere una costellazione di comportamenti osservati nelle persone usando l’Internet."

 

Jhon Read professore incaricato di psicologia all’università di Aukland, Nuova Zelanda, nel 2004 affermò: "Vengono creati elenchi di comportamenti, successivamente si applicano etichette altisonanti alle persone che hanno tali comportamenti e successivamente si usa la manifestazione di questi comportamenti per provare che essi soffrono della malattia in questione. Questo metodo non dice niente delle cause o delle soluzioni".

 

"I legislatori e il pubblico in generale non dovrebbero essere ingannati. I comportamenti non possono essere malattie!". Professore aggiunto di psicologia Chestunt Hill College, Philadelphia.

 

Nel 1995 lo psicologo Jeffrey A. Schaler affermò: "Il concetto di validità scientifica sebbene non rappresenti un’azione, è correlato al concetto di frode. La validità si riferisce alla misura in cui qualcosa rappresenta ciò che dichiara di rappresentare o misurare. Quando i mezzi diagnostici non rappresentano ciò che si prefiggono di rappresentare, possiamo affermare che tali mezzi mancano di validità. Se una transazione o un affare commerciale si basassero su una simile mancanza di validità, diremmo che tale mancanza di validità costituisce una frode. Il Manuale Diagnostico e Statistico (DSMIV) pubblicato dall’American Psychiatric Association… è noto per la sua bassa validità scientifica".

 

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, di richiedere accurate analisi mediche.

 

Se ritieni di aver subito danni a causa di diagnosi o trattamenti psichiatrici puoi metterti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus

Tel.: 02 36510685

Email: linea.stampa@ccdu.org      siti: www.ccdu.orgwww.cchr.org

 

 

 

E’ tempo di manganelli…

 
PENSIERI IN-BARAZZATI
Ho capito bene?
Il nuovo Capo della Polizia si chiama Manganelli?
Un nome, un programma!
 
E il precedente Capo della Polizia, De Gennaro, per quale motivo viene sostituito solo adesso, sei anni dopo i fatti relativi alla carica nella scuola Diaz per i quali riceve in questi giorni un avviso di garanzia?
Dopo avere galleggiato nei precedenti governi del Centro-Sinistra, dopo essere rimasto in carica anche con il governo Berlusconi, viene sostituito solo ora?
 
Forse ha pestato i piedi a qualcuno?
 

Amnesty International – Chiamata contro le armi!

 
 


"Se aspettiamo ancora, i danni causati dalle armi non potranno essere riparati e molti bambini moriranno senza sapere che cosa significa essere amati e protetti. A volte mi sembra di avere 6 anni. Altre volte, per quello che ho visto, me ne sento 100."
China
(Ex bambina soldato del Nord Uganda)

China aveva 8 anni quando fu reclutata come soldato in Nord Uganda, teatro di una lunga guerra civile.
Costretta a combattere per 9 anni, è fuggita a 17. La sua storia, come migliaia di altre, è uno degli effetti del traffico incontrollato di armi nel mondo.

Un traffico che la campagna "Control Arms", da te già appoggiata, vuole regolamentare con il "Trattato sul commercio delle armi": un accordo che bloccherà i trasferimenti d’armi che potranno alimentare violazioni dei diritti umani, conflitti e povertà.

Anche grazie al tuo sostegno, a dicembre 2006 è stata approvata la Risoluzione del Trattato e ora stanno iniziando i lavori che porteranno alla sua adozione.
La Risoluzione sarà confermata solo se resterà alta l’attenzione mondiale sull’argomento. Continua a gridare con noi "Control Arms" e mettici la firma! Grazie.


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La droga non va in vacanza

 

Opera inedita. Copyright © 2007 dell’Associazione Narconon Sud Europa.

Tutti i diritti riservati. NARCONON® e il logo NARCONON Jumping Man sono marchi d’impresa e di servizio di proprietà dell’Association for Better Living and Education International (ABLE) e sono usati con il suo permesso.


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Bambini diagnosticati con “disordine bipolare”

 

Boston Globe

Standard di trattamento fuorviati

Di Lawrence Diller

19 giugno 2007

Come dottore, ho fatto quasi l’impensabile in una recente conferenza sui disordini bipolari dei bambini. Ho assegnato a un altro dottore la responsabilità morale della morte di Rebecca Riley (una bambina di 4 anni di Hull). Fare dei nomi, in medicina, semplicemente non è molto consueto, e conoscevo i rischi personali e professionali che mi stavo assumendo. Ho sentito l’impulso di nominare Joseph Biederman, capo della clinica psicofarmacologica dell’Ospedale Pediatrico Generale del Massachusetts, come moralmente colpevole di fornire la “base scientifica” che ha permesso che Rebecca morisse.

I genitori di Rebecca sono stati imprigionati e accusati del suo decesso. Sono accusati di averle dato intenzionalmente dosi eccessive di clonidina; una droga contro l’ipertensione e sedativa. Uno di questi tre farmaci psichiatrici è stato prescritto da un certo Tuft, psichiatra per bambini dell’Ambulatorio Medico del New England. Rebecca era stata curata con queste medicine sin dall’età di 2 anni e mezzo, per una supposta diagnosi di disordine bipolare: un nuovo nome per la mania depressiva.

Mentre lo psichiatra coinvolto si è trattenuto dal commentare il caso, sia il suo legale che il centro ambulatoriale, hanno difeso le sue azioni come “conformi agli standard di trattamento”. Biederman e i suoi colleghi di Harvard sono i professionisti con la responsabilità maggiore per lo sviluppo e la promozione di quegli standard di trattamento, che include la diagnosi del disordine bipolare per bambini dell’asilo dell’età di addirittura di due anni, e il loro trattamento con cocktail di farmaci.

Biederman, nel 1996, scioccò il mondo della psichiatria per bambini annunciando che circa un quarto dei bambini che stava curando per il disturbo di mancanza di attenzione da iperattività, rispecchiavano anche i suoi criteri per il disordine bipolare. Fino ad allora, il disordine bipolare era diagnosticato di rado negli adolescenti, e non se n’era mai sentito parlare per i bambini in età pre-puberale. Biederman poté giustificare le sue scoperte, ampliando semplicemente le definizioni semantiche relative ad una condizione prima più circoscritta, contenute all’interno della bibbia psichiatrica Americana: il “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali”.

Biederman ha presentato un certo numero di studi e documenti intesi a dimostrare la validità della sua diagnosi e trattamento. La sua ricerca ha sempre esemplificato quanto di meglio ci si potrebbe aspettare dal modello di psichiatria del DSM. Ma le diagnosi nel manuale sono strettamente collegate al modello medico dei disturbi psichiatrici basati sulla biologia, e sono concentrate unicamente sull’individuo.

Mentre il manuale fornisce un’utile guida clinica per gli adulti, comincia le sue spiegazioni con dei presupposti relativi ai disturbi distinti e specifici dei bambini, e ignora le famiglie e gli ambienti in cui vivono i bambini. La più grande assurdità di questo modello scientifico è la diagnosi di un disturbo bipolare in bambini di 2 anni di età e il collegamento al disturbo degli adulti mediante l’uso dello stesso nome – nel processo di marchiare i bambini piccoli come pazienti mentali cronici condannati a una vita di droghe psichiatriche.

Persino l’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry – nei suoi recenti parametri sulle diagnosi dei bambini – evita la diagnosi bipolare e il conseguente trattamento medico di bambini inferiori a 6 anni. Ma purtroppo ci sono ancora migliaia di potenziali “Rebecca Rileys” che vengono trattati con più farmaci psichiatrici, perché Biederman ha detto che andava bene e che era necessario. Supportati da finanziamenti promozionali di milioni di dollari da parte dell’industria farmaceutica, Biederman e i suoi colleghi girano il mondo per offrire "istruzione" medica professionale al loro singolare punto di vista.

Per finire, cosa triste ma purtroppo vera, il campo della psichiatria infantile ha paura di Biederman. Si possono sentire le preoccupazioni e paure sussurrate nelle sale e cliniche accademiche in cui Biederman ha prestato servizio. Ma sfidando educatamente Biederman in pubblico si rischia di essere redarguiti e ridicolizzati pubblicamente da lui e dal suo team. Inoltre, i ricercatori accademici nel campo della psichiatria infantile rischiano di perdere i loro finanziamenti se criticano questo beniamino dell’industria farmaceutica, che attualmente fornisce la maggior parte dei soldi per la ricerca psichiatrica.

Il silenzio era assordante – e la morte di Rebecca mi ha spinto a superare il limite – perchè per oltre un decennio mi sono sentito a disagio con queste pratiche sui bambini piccoli. Non sono contrario ai farmaci psichiatrici per i bambini. Scrivo queste ricette per i bambini da oltre 30 anni nella mia clinica che non è collegata all’industria farmaceutica.

Rischio la censura personale e la perdita della mia credibilità nel sostenere un concetto e trattamento più ampio per i bambini con problemi comportamentali. Ma questa volta, Dr. Biederman, ti sei spinto troppo in là.

Il Dr. Lawrence Diller esercita come professionista di pediatria comportamentale e dello sviluppo presso la clinica Walnut Creek, California, ed è l’autore del libro "The Last Normal Child: Essays on the Intersection of Kids, Culture and Psychiatric Drugs".